Girare Bali in scooter
Sto scrivendo questo articolo da Canggu Beach. Sono seduto in un baretto proprio di fronte l’oceano. A circa trenta minuti dal tramonto.
Vi va di scoprire un meraviglioso itinerario da Ubud fino al Pura Lempuyang? Attraversando la Bali orientale. Mettetevi comodi. Non vi resta che leggere le prossime righe.
Di solito, turisti e viaggiatori di tutto il mondo girano l’isola con un driver. Costano davvero poco e non hai lo sbatti di guidare. Anche noi abbiamo organizzato diversi tour con i nostri driver di fiducia. Però alcune giornate le abbiamo fatte con lo scooter. Con il nostro Scoby. Uno sprintoso motorino Honda dal colore rosso. E posso assicurarvi che è tutta un’altra cosa. Tutta un’altra emozione. Anche se la sera si ritorna a casa stanchi.
Su questa giornata abbiamo fatto anche un video Youtube. Ti suggerisco però di finire di leggere la storia e poi se ti va, puoi rivivere il racconto attraverso il video.
Da Ubud alle risaie del Sideman
Partivamo da Ubud intorno alle nove del mattino. Subito dopo la nostra classica colazione balinese. Papaya, Dragon Fruit, granola e pane tostato con un po di cioccolato fondente.
La temperatura era perfetta per viaggiare in scooter. Né troppo caldo né troppo freddo. E il cielo era leggermente coperto.
Superato il classico traffico che s’incontra nello svincolo tra Ubud e Gianyar, ritornavamo a viaggiare immersi nel verde della foresta. Attraversando alberi, fiumi e piccoli templi induisti. Per la strada, gruppi di teneri bambini ti salutavano assai gioiosi al tuo passaggio.
Dopo circa un’oretta arriviamo a Semarapura. Un tempo l’antica capitale di Bali, dove ancora oggi è possibile visitare i resti del Palazzo Reale. L’ingresso costa 50.000 rupie a persona (circa 3,30 €). Non certo il monumento più bello visitato in questo viaggio, però ne vale la pena se siete di passaggio.
Un’altra oretta tra natura e piccoli villaggi ci catapulta nel meraviglioso scenario del Sideman. Qui il tempo sembra come fermarsi. Nel volto delle signore con il casco di banana in testa. Nel saluto dei ragazzi distesi nel loro dolce scorrere del tempo. Nei meravigliosi sali e scendi tra splendide risaie e panorami mozzafiato. Nelle decine di cerimoniali hindu che si incontrano per strada. Basta ascoltare la musica appena fuori il tempio o ammirare i tipici vestiti indossati dalla gente del posto.
Per pranzo ci fermiamo in un simpatico Warung (nessun ristorante all’orizzonte) proprio di fronte le risaie.
A Bali è impossibile trovare qualcosa di non piccante. Ovviamente lo era anche la minestra di verdure che avevamo ordinato come “no spicy” dopo una difficile conversazione in inglese. Però viaggiare è anche questo.
Tirta Gangga
Subito dopo pranzo ci rimettiamo in marcia. Previo pit stop nel piccolo bagno del warung per urgenze di prima necessità. Per la prima volta nella mia vita vedevo un WC senza l’acqua corrente, ma con una vasca accanto e una bacinella che serviva proprio per scaricare. Il nostro viaggio da Ubud fino al Pura Lempuyang proseguiva.
Ancora verde, risaie e panorami prima di arrivare, dopo altri 40 minuti di scooter, al Tirta Gangga. Un meraviglioso palazzo reale costruito sull’acqua in onore dell’ultimo Raja. E anche se gran parte della struttura era stata distrutta e poi ricostruita dopo l’eruzione del vicino vulcano Agung, questo luogo conserva un instancabile fascino nel tempo.
Il nome è dedicato al sacro fiume Gange (Gangga appunto). Prendetevi il giusto tempo per ammirare l’architettura. Per passeggiare all’interno delle splendide piscine abitate da enormi carpe. Ammiratene i dettagli e i colori.
La nostra visita durava circa un’oretta. Prima di proseguire chiedevamo informazioni al parcheggio per fare benzina. Fortunatamente ad appena cinque minuti lungo la nostra direzione, si trovava un’area di servizio. Eravamo a secco. Il pieno di benzina costava appena 20.000 rupie (1,30 €).
Pura Lempuyang
Arriviamo al Pura Lempuyang intorno le quattro del pomeriggio. Siamo nel punto più estremo di questo nostro viaggio in scooter per la Bali orientale.
Il tempio è uno dei più visitati dell’isola e si vedeva già dall’immenso parcheggio, pieno di warung e piccoli negozi di souvenir. Ci indicavano di parcheggiare proprio li il motorino e di proseguire con una navetta. Non ricordo il costo, ma era abbastanza economico.
Inoltre, in quel momento, non immaginavo che il Pura Lempuyang si trovasse in cima ad una ripidissima salita impossibile da raggiungere a piedi. Almeno per i miei standard. Però forse avrei preferito farlo. Pochi minuti dopo, ci trovavamo sopra la navetta guidata da un driver impazzito che correva alla velocità della luce. Sembrava una giostra all’interno di un vecchio luna park. Rallentava solo in prossimità di quelle quattro o cinque curve a gomito che legavano il parcheggio con il luogo sacro. All’arrivo fui davvero felice di essere sano e salvo.
Una volta pagato il biglietto per entrare e indossato l’immancabile sarong (obbligatorio in tutti i luoghi sacri. Non preoccupatevi è incluso nel prezzo del biglietto) ci dirigevamo verso l’ingresso.
Ed eccoci al Pura Lempuyang. Un luogo assai antico situato in una posizione un tempo segreta.
C’era tantissima gente. Me lo aspettavo. E’ uno dei luoghi più famosi e instagrammati di Bali (foto da 4 a 7). Però riesce comunque a conservare il suo fascino. Il panorama è mozzafiato, anche se il vulcano era coperto da una piacevole coltre di nuvole.
Andate in cima alle scale e se non trovati turisti volti a scattare foto a raffica per abbellire il feed dei social, sedetevi per una decina di minuti ad ammirare le statue e il panorama in silenzio. E’ stata davvero un’esperienza unica.
Ritorno ad Ubud
La discesa con la navetta verso lo scooter questa volta è stata più delicata. Fortunatamente ci toccava un altro driver. Un simpatico signore sulla sessantina con il sorriso stampato in faccia.
Il navigatore ci dava due ore per Gianyar. Tutto scorreva tranquillo fino a quando la strada diventava un ripidissimo precipizio dove controllare lo scooter diventava assai complicato. In poche parole sbagliavamo strada. Ci siamo ritrovati lungo un percorso dissestato, pieno di buche, assai ripido, dove i freni non funzionavano alla perfezione. Il tutto immerso nella foresta e con gli ultimi venti minuti di luce. Che poi, in alcuni tratti sotto gli alberi fitti, era già quasi buio. Fui preso da un attacco di panico.
Fortunatamente però passava poco dopo un altro scooter. Un ragazzo balinese che vedendoci in difficoltà decise gentilmente di aiutarci e di scortarci pian piano verso la fine di questa terribile trazzera. Dopo circa un altro chilometro e il passaggio obbligato per un remoto villaggio abitato per lo più da anziani, ritornavamo nella strada principale.
Ormai si era fatto troppo tardi per visitare il mercato notturno di Gianyar ( recuperavamo qualche giorno dopo). Così decidevamo di fare ritorno ad Ubud dopo aver ricaricato i cellulari scarichi all’interno di un piccolo supermercato.
E’ stata senza dubbio un’incredibile esperienza. Emozionante. Piena di immagini che conserverò per tanto tempo. Incluso gli intoppi e la disavventura lungo la strada del ritorno.
Viaggiare è anche questo. E’ scoperta, è adrenalina, a volte è anche stupore. E un giorno mi ritroverò con nuovi amici a raccontare quella volta che attraversai la parte orientale di Bali in scooter. Da Ubud fino al Pura Lempuyang. E sarà magia.
2 Commenti
Evany
Ahahaha ma
Bellissimooo!!! Il pezzo finale con la
Disavventura mi ha fatto ridere perché immagino te e Monia presi dal panico (forse più Monia).
Forse mi sono persa qualche storia ig o forse non avete proprio pubblicato nulla a riguardo😅🤭
E poi la tua guida per un viaggio a Bali è da scaricare. Non si sa mai 🙏🏻
Samuele Scarpulla
😅 Se devo proprio essere sincero, quello nel panico ero io che non riuscivo a controllare lo scooter. Monia ha mantenuto calma olimpica. Non abbiamo ripreso nulla perché in quel momento l’unico pensiero era come uscire da quella situazione. Per la guida di Bali scrivimi su IG che ti mando quella completa ☺️