Oltrepo pavese, Una terra tutta da scoprire, dietro l’angolo c’è sempre una sorpresa li ad aspettarti.
Qui puoi catapultarti all’improvviso da verdi vigneti a bellissimi campi di lavanda.

La voglia di ricominciare a viaggiare era tanta, i mesi di lockdown ci avevano messo a dura prova.

Un vero viaggiatore non aspetta di prendere il primo aereo per viaggiare, ma lo fa in ogni sua esperienza.

E cosi fu per noi. Quale momento migliore se non questo per scoprire questa bellissima regione, che ci ha accolto fin dal primo momento, la Lombardia.

Così è partito il nostro piccolo progetto che si chiama VALORIZZIAMO L’ITALIA. L’intento è quello di raccontare attraverso i nostri occhi ed esperienze, il nostro meraviglioso Paese, cominciando proprio dalla regione in cui viviamo.

Ci tengo particolarmente a raccontarvi di un territorio, lo amo definire come lo “scrigno della Lombardia”. Un tesoro nascosto tra le colline, in quel lembo di terra che unisce quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria. Sto parlando dell’Oltrepo Pavese.

Un venerdì pomeriggio, davanti ad un buon calice di rosè, discutevamo sul da farsi per il week end, finalmente potevamo uscire da Milano!

E proprio quel calice di rosè ci fece venire voglia di provare qualche cantina e fare un pranzo tra i vigneti.

In questo periodo stare a contatto con la natura mi trasmette tranquillità e positività. Ne traggo tanti benefici a livello mentale e fisico che prima non riuscivo a percepire.

“Ma perché non andiamo nell’Oltrepo Pavese? Una mia amica mi ha suggerito alcune cantine che sembrano davvero belle”, disse Sam ad un certo punto. Prenoto, ultimi posti disponibili, andata.

A circa un’ora e mezza da Milano si trova la cantina Calatroni, precisamente a Santa Maria la Versa. Attraversato il Pò, un paesaggio collinare colmo di vigneti e infinite distese di prati non tarda a celarsi davanti a noi.

Era inevitabile fermarsi a fare qualche scatto e qualche video per documentare quel sapore di libertà che pian piano stavamo iniziando a respirare.

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Ci accoglie Stefano, uno dei proprietari della cantina, che ci racconta la storia di queste terre e ovviamente dei loro vigneti.

La passione con cui ci racconta ogni dettaglio è qualcosa che ho visto pochissime altre volte…  e di cantine ne ho visitate un po’!

Pinot nero, Riesling e Bonarda fanno parte dei loro tesori da oltre mezzo secolo. La loro è una coltivazione biologica studiata in ogni minimo dettaglio per garantire standard qualitativi davvero alti.

L’Oltrepo Pavese è considerata la culla del Pinot nero, come cita il Gambero Rosso. Oltre 3000 ettari di vitigni, è la terza zona al mondo per la sua coltivazione, dopo Borgogna e Champagne.

Ascoltare la storia della Cantina Calatroni, proprio in mezzo ad uno dei loro vigneti, dove passa l’antica via Francigena, ci ha regalato un’esperienza davvero piacevole.

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Quei racconti avevano iniziato a solleticarci il palato, ma soprattutto la curiosità di provare in prima persona i loro vini.

Un tavolo e una vista mozzafiato sulle colline ci attendeva, da lì a breve avremmo fatto un’esperienza enogastronomica degna di nota.

Un menu a Km 0 ci è stato servito insieme ad innumerevoli calici di vini diversi l’uno dagli altri.

Durante l’antipasto di salumi e formaggi, rigorosamente locali, ci hanno fatto degustare il Pinot nero metodo classico e il Riesling. È toccato alla Bonarda e al Pinot nero rosso ad accompagnare i due primi, un buonissimo risotto della tradizione e i ravioli di mamma Marisa. Un buonissimo dolce chiudeva il nostro pranzo, anzi no… a chiuderlo sono stati un calice di Moscato e l’immancabile “Sangue di Giuda”, vino prodotto solo in questa fascia di terra perché il suo terreno possiede delle caratteristiche organolettiche uniche. Vi suggerisco di provarlo perché ne vale davvero la pena, dopo un sorso sei pronto per ricominciare il pranzo da capo!

Il tutto sempre sapientemente spiegato da Stefano.

L’Oltrepo è una ricca terra di vini, gran parte dei quali fuori denominazione, i loro salumi sono spesso senza etichette e venduti direttamente dagli artigiani. E ci sono anche dei tartufi di ottima qualità!

 E’ una terra tutta da scoprire, dietro l’angolo c’è sempre una sorpresa li ad aspettarti. Qui puoi catapultarti all’improvviso da verdi vigneti a bellissimi campi di lavanda.

E proprio partendo dalla voglia di vedere la strada della lavanda, che abbiamo deciso di dedicare un’altra giornata all’Oltrepo Pavese.

Fortunago è stata la prima tappa di quel Sabato. E’ uno dei borghi più belli d’Italia e conta ad oggi solo 358 abitanti. Si trova molto vicino alla strada della lavanda, vi bastano due orette per godere delle sue meravigliose strade e case di pietra a vista. Sembra di stare dentro alla favola di Hansel e Gretel, infatti questo paese ha saputo valorizzare al meglio la sua storia rispettando i materiali tradizionali con cui venivano realizzate le porte, le finestre, le facciate e non solo.

Noi abbiamo scelto di fare un giro per il paese. Vi consiglio scarpe comode perché ci sono molti tratti in salita e con pavimentazione in pietra. E’ stato piacevole fermarsi a fare un pic nic in una delle aree verdi che circondano il paese.

Se avete tempo, ci sono delle valide escursioni negli oltre 400 ettari di bosco. I percorsi sono tutti segnalati e sono presenti aree attrezzate.

Una giornata nell’Oltrepo non può definirsi tale senza un buon calice di pinot nero. Ci fermiamo al “Melo Rosso”, un agriturismo a pochi Km da Fortunago. Il paesaggio è davvero magnifico, un piccolo campo di lavanda si estende dietro la struttura. La fioritura non era ancora completa per cui non siamo riusciti a godere appieno dei meravigliosi colori che la lavanda ci regala. Di certo non abbiamo perso tempo, un calice di pinot nero e una crostata ai frutti rossi, fatta rigorosamente in casa, ci stava attendendo in veranda.

Il momento più bello stava per arrivare, percorrendo la strada che porta a Godiasco, ci accorgiamo che attorno a noi le dolci colline verdi stavano pian piano tingendosi di lilla.

Eravamo appena entrati nella famosa strada dell’Alta collina, vi consiglio di percorrerla tutta perché troverete distese di lavanda davvero magnifiche, tante fattorie dove pranzare o semplicemente prenotare un tour per farvi rivelare tutti i segreti e magari acquistare i loro prodotti.

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Per me viaggiare è sinonimo di scoprire. Questo territorio così nascosto e timido mi permette di rimanere sorpresa ogni volta che lo visito. Ogni volta che mi metto in macchina per tornare a Milano, dentro di me ho come la sensazione di aver lasciato qualcosa a metà.

È il motivo per cui

l’Oltrepo è per me un piccolo scrigno da far rimanere non tanto più segreto.

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5 Commenti

  • Roberta
    Inviato 29 Giugno 2020

    Ciao Monia, il tuo articolo mi ha resa ancora più orgogliosa della mia terra. Le tue belle parole conquisteranno sicuramente tante altre persone, e per questo ti ringrazio perché l’Oltrepó merita di essere conosciuto e apprezzato! Grazie e a presto.. ci vediamo tra le vigne!

  • Monia Polizzi
    Inviato 30 Giugno 2020

    Ciao Roberta, è un piacere leggere queste parole, in special modo da un’autoctona come te! Non vedo l’ora di tornare nell’Oltrepò, mi affido a te per scoprire altri segreti che la vostra terra ha da offrirci!

  • Anonimo
    Inviato 7 Luglio 2020

    Fortunago e la via della lavanda! Segnati da visitare. Grazie dei consigli 😊
    ps. le foto sono bellissime

    • Monia Polizzi
      Inviato 8 Luglio 2020

      Grazie! Tienimi aggiornata su come va la tua giornata in Oltrepò 🙂

  • im.peter_
    Inviato 8 Aprile 2021

    Ciao Monia, che meraviglia!!! In che periodo siete andati?

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